Come erroneamente viene detto, il basilico non è una verdura, bensì un’erba aromatica, ovvero una pianta coltivata per il suo aroma intenso e utilizzato principalmente per insaporire i piatti. È molto apprezzato in cucina per il suo aroma fresco e leggermente piccante. È un ingrediente fondamentale per la preparazione del pesto alla genovese e viene utilizzato in numerose altre ricette.
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La storia del basilico
È un elemento di cui si parla spesso nei racconti del passato, e un esempio ce lo offre direttamente Boccaccio all’interno di una novella del suo Decameron, dove la protagonista Lisabetta, innamoratasi follemente di Lorenzo, un giovane garzone al servizio dei suoi fratelli, disperata di aver scoperto della morte dell’amato per mano della sua stessa famiglia, preoccupata che l’onore della ragazza venisse offeso dalla condizione sociale inferiore del giovane, decide di seppellire il suo corpo in un vaso di basilico, simbolo del loro amore e della sua speranza.
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Questo solo un esempio, ovviamente. Perché in realtà le origini del basilico sono avvolte in un alone di mistero e leggende. Si pensa che sia originario dell’India e dell’Asia tropicale, dove era coltivato sia come pianta ornamentale che per le sue proprietà curative. Greci e Romani ne apprezzavano l’aroma e lo utilizzavano in rituali e preparazioni cosmetiche. Il nome basilico deriva dal greco basilikon che significa regale, a sottolineare l’importanza che gli veniva attribuita.
In Europa, durante il corso del Medioevo, il basilico si diffuse grazie ai monaci che lo coltivavano nei loro giardini. Era considerato una pianta sacra e si credeva avesse poteri magici. L’uso del basilico in cucina si diffuse sempre di più, soprattutto in Italia, dove divenne un ingrediente fondamentale per la preparazione del pesto alla genovese.
Resta che comunque, il simbolismo legato a questa pianta, ovvero l’amore, la felicità e la buona fortuna, è anche oggi molto sentito.
Perché non si può considerare il basilico una verdura?
Sebbene il basilico sia una pianta verde e venga spesso utilizzato in cucina insieme alle verdure, non viene classificato come tale.
Le differenze innanzitutto hanno a che vedere con il punto di vista culinario, perché le verdure sono solitamente la parte principale di un piatto, mentre il basilico viene utilizzato come condimento o aromatizzante, in quantità molto minori, e per lo più si usano proprio le foglie fresche e non tutte le altre parti della pianta.
Inoltre, dal punto di vista botanico, il basilico appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, la stessa della menta e dell’origano, e viene classificato come erba aromatica. Le verdure, invece, appartengono a diverse famiglie botaniche e possono essere classificate in base alla parte della pianta che si consuma (radici, foglie, frutti, ecc.).
Questa distinzione è fondamentale perché ci permette di usare meglio gli ingredienti, potendo abilmente abbinare, valorizzandone al meglio anche i sapori. Inoltre, consente di pianificare pure una dieta equilibrata, distinguendo tra le diverse categorie di alimenti, consumando una varietà quanto più ampia di nutrienti essenziali. E ovviamente, per i più curiosi, si può approfondire anche la conoscenza del mondo vegetale, attraverso una conoscenza più dettagliata che fa emergere caratteristiche e relazioni tra le diverse piante.