Si sta sempre più diffondendo una tendenza legata alla dieta low-carb, cioè a basso contenuto di carboidrati, che rappresenta un regime alimentare che prevede una significativa riduzione dell’assunzione di carboidrati, a favore di un aumento del consumo di proteine e grassi.
Ti potrebbe interessare:
I carboidrati sono macronutrienti che forniscono energia al nostro corpo. Si trovano principalmente in alimenti come pane, pasta, riso, patate, frutta e alcuni tipi di verdura. Il motivo per cui si decide di non assumerne più, praticando così una dieta low-carb, è dovuto al bisogno immediato di perdere peso: infatti, riducendo drasticamente l’assunzione di carboidrati, si riducono anche le calorie responsabili dell’appesantimento corporeo. Inoltre, con questa tecnica, si può cercare di gestire anche il livello di zucchero nel sangue, soprattutto nelle persone che hanno il diabete di tipo 2.
I prodotti consigliati:
- KetoBrucia, l'integratore per dimagrire che funziona veramente
- VaricoLift, ecco come rimuovere le vene varicose
Come funziona il low-carb?
Quando si riducono drasticamente i carboidrati, il corpo inizia a utilizzare i grassi come principale fonte di energia, entrando in uno stato chiamato chetosi. Questo processo può portare a una perdita di peso più rapida rispetto a una dieta tradizionale. Vengono così eliminati alimenti come pane, pasta, riso, patate, dolci, frutta zuccherina, legumi, bevande zuccherate, favorendo, invece, l’assunzione di carne, pesce, uova, latticini, oli, avocado, verdure a foglia verde, frutta a basso indice glicemico (come bacche e frutti di bosco).
Quali sono i rischi della dieta low-carb?
Oltre i benefici legati a un miglioramento del peso e dei livelli di zucchero, con l’eliminazione dei carboidrati, tuttavia, si può finire vittima di alcuni problemi molto importanti.
Prima di tutto c’è il rischio che una dieta molto restrittiva possa portare a carenze di vitamine e minerali, ma anche di fibre la cui assenza è sinonimo di stitichezza. Inoltre, un organismo che non assume carboidrati per lungo tempo è soggetto a un apporto energetico decisamente insufficiente per svolgere le attività quotidiane.
Cos’è la chetosi: il disturbo che segue alla riduzione dei carboidrati
La chetosi è uno stato metabolico in cui l’organismo, a fronte di una limitata disponibilità di carboidrati, inizia a bruciare i grassi come principale fonte di energia. Questo processo porta alla produzione di corpi chetonici, sostanze che vengono rilasciate nel sangue.
In prativa, invece di utilizzare il glucosio (ottenuto dalla scomposizione dei carboidrati) come principale fonte di energia, il corpo inizia a utilizzare i corpi chetonici prodotti dalla scomposizione dei grassi. Il corpo si adatta a utilizzare questa nuova fonte di energia, e il cervello, in particolare, diventa più efficiente nell’utilizzare i chetoni. Per cui, riducendo drasticamente l’assunzione di carboidrati, si costringe il corpo a cercare altre fonti di energia, e i grassi diventano la principale alternativa.
I sintomi che fanno pensare di essere in una condizione di chetosi sono:
- Alito con odore di frutta: i corpi chetonici vengono eliminati attraverso l’alito, conferendogli un odore simile a quello della frutta.
- Aumento della sete: la chetosi può causare disidratazione, aumentando la sensazione di sete.
- Perdita di appetito: in alcune persone, la chetosi può ridurre l’appetito.
- Stanchezza iniziale: mentre il corpo si adatta alla chetosi, alcune persone possono sentirsi stanche o affaticate.