Il salmone è un pesce azzurro molto apprezzato in cucina per il suo sapore delicato e la sua carne rosa. Ma oltre ad essere un piacere per il palato, è anche un vero e proprio tesoro di nutrienti, in particolare gli acidi grassi omega-3: si tratta, in particolare, di acidi grassi polinsaturi, che hanno numerosi benefici per la salute, tra cui la capacità di ridurre l’infiammazione, migliorare la salute del cuore e del cervello, e contribuire al benessere delle articolazioni.
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Ecco le proprietà benefiche del salmone
Oltre agli omega-3 presenti nel salmone, che hanno potenti proprietà antinfiammatorie in grado di ridurre il dolore e la rigidità associati a diverse condizioni, tra cui la cervicale, il salmone è una fonte eccellente di proteine, essenziali per la crescita e la riparazione dei tessuti. Inoltre, contiene vitamine del gruppo B, vitamina D e minerali come selenio e potassio, importanti per il corretto funzionamento dell’organismo.
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Quindi, mangiare spesso il salmone può essere di grande aiuto all’organismo. Per poterlo gustare nel migliore dei modi, ci sono moltissimi modi per cucinarlo:
- al forno, con una cottura semplice e salutare che esalta il sapore del pesce.
- alla griglia, perfetto per le grigliate estive perché è leggero e gustoso.
- in padella, cuocendolo con un filo d’olio e aggiungendo aromi a piacere.
- crudo: c’è chi lo preferisce, come nel sushi o nel sashimi.
- in zuppe e minestre: con la semplice aggiunta dei bocconcini di salmone per un tocco di sapore in più.
Qualche consiglio in più per mangiare un salmone speciale
Il primo passo consiste nella scelta del salmone. Possibilmente quello selvaggio è considerato più ricco di omega-3 rispetto a quello d’allevamento. Tuttavia, bisogna prestare attenzione al salmone, perché contiene un’alta percentuale di mercurio. Quindi, è consigliabile consumarlo con attenzione e con moderazione.
Per potenziarne l’effetto benefico, va abbinato ad altri alimenti antinfiammatori come le verdure a foglia verde, i frutti di bosco e la curcuma.
Si può congelare il salmone? Ecco la risposta che aspettavamo
Il salmone si può congelare tranquillamente. Anzi, bisogna anche aggiungere che il congelamento è un metodo di conservazione molto efficace che permette di mantenere intatte molte delle sue proprietà nutritive e organolettiche per un periodo più lungo e di abbattere possibile micro-organismi dannosi al corpo umano. Un’unica accortezza è che la temperatura non superi i 18°C.
Vediamo come procedere nel dettaglio. Prima di congelare il salmone bisogna assicurarsi che sia freschissimo. Controlla la data di scadenza e verifica che non ci siano segni di deterioramento come odori strani o cambiamenti di colore.
Un buon modo è quello di dividere il salmone in porzioni adatte al tuo consumo, avvolgendole singolarmente in pellicola trasparente o in sacchetti per congelatore. Questo permetterà di scongelare solo la quantità necessaria evitando sprechi. Per una maggiore sicurezza, è utile indicare sulla confezione il tipo di salmone, la data di congelamento e la data di scadenza consigliata (generalmente 3-6 mesi). Inoltre, prima di chiudere i sacchetti, va eliminata tutta l’aria possibile, perché questa può favorire l’ossidazione e alterare il sapore del pesce.
Per lo scongelamento, si può lasciare che il salmone congelato si scongeli dentro il frigorifero con un metodo graduale e soprattutto sicuro; oppure si può ricorre all’aiuto del forno a microonde, se si ha particolarmente fretta, ma è bene ricordare che questo metodo può alterare leggermente la consistenza del pesce. Si può anche immergere il salmone sigillato in un sacchetto in acqua fredda corrente, ma è bene cambiare l’acqua ogni 30 minuti.