Mangiare ciliegie se si soffre di reflusso: ecco le conseguenze

Le ciliegie, con il loro colore rosso intenso e il loro sapore dolce e succoso, sono uno dei frutti più amati dell’estate. Ma oltre ad essere un piacere per il palato, le ciliegie nascondono numerose proprietà benefiche per la salute.

Sono ricche di acqua, fibre e composti fenolici, come antocianine e flavonoidi, che conferiscono loro il caratteristico colore rosso e possiedono potenti proprietà antiossidanti, che combattono i radicali liberi, proteggendo le cellule dai danni e rallentando l’invecchiamento. Contengono anche melatonina, un ormone che regola il ciclo sonno-veglia e può aiutare a migliorare la qualità del sonno.

La presenza del potassio è essenziale per la regolazione della pressione sanguigna e la funzione muscolare.

Mangiare ciliegie: ecco i benefici

Grazie al contenuto di melatonina, le ciliegie possono aiutare a combattere l’insonnia e migliorare la qualità del sonno. A questo si aggiunga anche il forte potere antinfiammatorio delle ciliegie, che possono essere utili per alleviare il dolore associato all’artrite e a altre malattie infiammatorie. Inoltre, gli antiossidanti presenti nelle ciliegie contribuiscono a proteggere il cuore e i vasi sanguigni.

Come scegliere e consumare le ciliegie

La scelta delle ciliegie deve indurci a prendere quelle sode, dal colore brillante e dal gambo verde. Proprio perché sembrano più robuste, si possono conservare in frigorifero per alcuni giorni, ma si può anche decidere di metterle in un congelatore, per utilizzare più avanti; in questo caso, si possono privare del nocciolo oppure lasciarle intere. Il consumo preferibile resta comunque quello con le ciliegie fresche, che si possono aggiugere a macedonie, yogurt, frullati o utilizzate per preparare dolci e marmellate.

Ciliegie e reflusso: non sempre fa bene mangiarle

Diciamo che il rapporto tra le ciliegie e il reflusso gastroesofageo è una questione prettamente soggettiva: infatti, ad alcune persone capita di peggiorare la condizioni di acidità nel caso in cui dovessero ritrovarsi a mangiare ciliegie; al contrario, molte altre non subiscono alcun tipo di disturbo.

Questo accade perché le ciliegie, come molti altri frutti, contengono acidi naturali che possono irritare la mucosa gastrica e esofagea, peggiorando i sintomi del reflusso. Tuttavia, non tutte le ciliegie sono uguali e non tutti reagiscono allo stesso modo.

Certamente, nel caso in cui ci si trovi in una situazione piuttosto critica di acidità, è meglio evitare di mangiarle. Mentre, nella fase di remissione, cioè quando i sintomi del reflusso sono più sotto controllo, si possono provare a consumare piccole quantità di ciliegie, preferibilmente quelle mature e dolci, per valutare la propria tolleranza individuale.

In ogni caso, un buon modo per non trovarsi mai in difficoltà e senza doversi necessariamente privarsi delle ciliegie, si possono sempre consumare con moderazione, scegliendo quelle mature, perché sono meno acide, e soprattutto consumarle lontano dai pasti principali, ma mai a stomaco vuoto.

Un altro consiglio è quello di evitare di sdraiarsi subito dopo aver mangiato le ciliegie e limitare il consumo di cibi grassi e piccanti subito dopo il consumo delle ciliegie, che possono peggiorare il reflusso.

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