Per molti, quella per il caffè è una vera e propria passione: è una bevanda ottenuta dalla tostatura e dalla macinazione dei semi di alcune piante del genere Coffea. Il suo aroma intenso e il suo sapore amaro lo rendono una delle bevande più consumate al mondo.
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Le origini del caffè: una leggenda della scoperta
Le radici del caffè affondano le loro origini nelle antiche foreste dell’Etiopia, più precisamente nella regione di Kaffa, da cui prende il nome la pianta del caffè, ovvero coffea. Una delle leggende più famose narra di un pastore etiope che, notando un’eccezionale vivacità delle sue capre dopo aver mangiato le bacche di una particolare pianta, decise di provarle anch’esso. Da questa esperienza nacque la bevanda che oggi conosciamo come caffè.
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Dall’Etiopia, il caffè si diffuse in Arabia, dove venne coltivato e commercializzato per la prima volta. I mercanti arabi introdussero il caffè in Europa nel XVI secolo, inizialmente a Venezia. Le prime caffetterie sorsero proprio nella Serenissima, diventando presto luoghi di ritrovo e di dibattito intellettuale.
Ecco quali sono i benefici per chi beve caffè
Per diventare la bevanda più amata al mondo, il caffè sicuramente ha dalla sua delle proprietà benefiche che sono decisamente chiarissimi. Innanzitutto, il sapore può piacere o meno, dipende molto dai gusti personali. Ma quello che davvero attrae del caffè è la caffeina, che stimola il sistema nervoso centrale, migliorando la concentrazione, riducendo la stanchezza e aumentando la vigilanza, la forza e la resistenza durante l’attività fisica. Si ritiene che sempre grazie alla presenza di caffeina, il caffè possa aiutare a prevenire malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson.
Il caffè è anche ricco di antiossidanti, sostanze che proteggono le cellule dai danni dei radicali liberi, contribuendo a prevenire l’invecchiamento precoce e alcune malattie croniche. Inoltre, secondo alcuni studi suggeriscono che il caffè possa pure proteggere il fegato da alcune malattie.
Parliamo di caffeina: i pro e i contro
La caffeina, presente in numerose bevande e alimenti, è una sostanza stimolante che agisce sul sistema nervoso centrale. Sebbene offra numerosi benefici, un consumo eccessivo può portare a una dipendenza, che si manifesta quando il corpo sviluppa una tolleranza alla sostanza, richiedendone dosi sempre maggiori per ottenere gli stessi effetti. Il problema principale è che purtroppo una brusca interruzione può causare sintomi di astinenza; quindi si manifestano disturbi quali il mal di testa, che è quello più comune, causato dalla vasocostrizione indotta dalla caffeina; e, siccome agisce come stimolante, la sua assenza può causare una sensazione di stanchezza e difficoltà a concentrarsi. Inoltre, come tutte le crisi di astinenza, anche quella da caffeina può portare irritabilità, ansia e nervosismo, a causa segue un profondo senso di tristezza e depressione.
I primi segnali da dipendenza da caffeina sono facilmente identificabili, perché c’è la tendenza ad aumentare le dosi per poter ottenere sempre gli stessi effetti; e quando ci si accorge della dipendenza, diventa davvero difficile riuscire a distaccarsi. Inutili sono i vari tentativi e si fatica a ridurre o eliminare il consumo di caffeina; questo tende a interferire con le attività quotidiane, il lavoro o i rapporti sociali.
Per risolvere questo stato di cose, si possono attuare diverse strategie. Innanzitutto, si può cominciare con una riduzione graduale della quantità di caffeina da consumare ogni giorno, sostituendo l’assunzione di caffè con altre bevande, come tisane o infusi.
Un’importante alleata è l’alimentazione, perché equilibrandola si può ridurre anche il desiderio di caffeina; e, se si vuole, si può unire anche l’attività fisica, perché con l’esercizio fisico, mette in circolo l’endorfina che ha la stessa efficacia della caffeina, riducendo stress e ansia.
E, infine, ma non meno importante: ricordatevi di riposare, dormendo a sufficienza per ridurre la stanchezza e, quindi, l’esigenza di caffeina.